
Un infortunio agli arti inferiori o dei problemi scheletrici spesso nascono dai piedi. Una scarpa sbagliata o degli appoggi non corretti possono causare degli squilibri che si ripercuotono tanto nell’azione dinamica del runner quanto nella vita di tutti i giorni. A soffrirne maggiormente, stando a quanto rivelato da una ricerca dell’American Podiatric Medical Association, sarebbero le donne. Lo studio condotto su un importante campione ha mostrato come il 73% delle donne statunitensi intervistate presentasse dei problemi o delle criticità al piede. La causa o il principale colpevole non deve essere ricercato nell’attività lavorativa svolta o nella disciplina sportiva praticata, bensì nella varietà di shoes indossate e nelle scarpe dal tacco alto, simbolo di femminilità ed eleganza.
Tacco alto? La causa di alcuni problemi e di diverse malformazioni
Le runner, se vogliono mantenere i loro piedi in salute, devono prestare particolare attenzione alla ricerca americana. Il motivo? Ci sono almeno una dozzina di malformazioni o condizioni critiche che potrebbe essere correlate all’utilizzo di un tacco vertiginoso.
Avete mai sentito parlare della “Nevralgia di Morton”? Si tratta di una fibrosi perinervosa, ovvero di un ispessimento o di un aumento di volume di un nervo intermetatarsale. Quando si verifica, si sentono delle scosse elettriche, si avverte un bruciore che aumenta di intensità quando si cammina e si riscontra l’impellente necessità di liberarsi delle scarpe. Un dolore acuto nella zona dell’avampiede potrebbe essere l’inizio di una metatarsalgia, un altro dei disturbi che potrebbero scaturire da un eccessivo utilizzo di scarpe con il tacco alto. Una terapia conservativa, studiata con il proprio medico, con uno specialista o con un massofisioterapista, è la soluzione più indicata per riprendersi in fretta da un simile disturbo. Altri comuni e fastidiosi infortuni dovuti ad una posizione del piede non propriamente naturale sono l’infiammazione del tendine d’Achille, la fascite plantare e una instabilità della caviglia dovuta a dei muscoli deboli.
Il tacco alto, inoltre, potrebbe arrecare danni o disagi anche ad altre zone degli arti inferiori. Non è da sottovalutare che una forma di artrite al ginocchio o dei fastidi nella zona della bandelletta ileotibiale, così come la riduzione del muscolo del polpaccio, siano imputabili ad un arco plantare in estensione verticale. Le articolazioni del ginocchio e i muscoli del polpaccio sono importanti, per non dire fondamentali, nell’azione del podista. Non averli in perfette condizioni potrebbe snaturare la tecnica e, di conseguenza, anche le prestazioni e la fluidità dei movimenti subirebbero un peggioramento.
Saranno pure degli inestetismi ma l’alluce valgo e le dita a martello sono condizioni critiche anche per chi ama correre. Le due deformazioni, che spesso sono collegate ed analizzate insieme, possono essere trattate chirurgicamente. Chi ne soffre trova rimedio soltanto indossando delle scarpe comode, morbide e con la pianta larga.
E se i fastidi più comuni e sopportabili sono il callo, l’unghia incarnita e le vesciche, lo stesso non si può dire di altri due problemi legati al tacco alto. Stiamo parlando dell’iperlordosi e delle fratture da stress. E mentre tutti conoscono il secondo disturbo, del primo si hanno meno informazioni e si sottovaluta la gravità. L’iperlordosi è dovuta ad un aumento della curva del rachide. Di conseguenza si ha una rotazione o uno spostamento in avanti del bacino che provoca l’accorciamento dei muscoli flessori dell’anca.
La salute e la forza del piede passano sia dagli esercizi specifici sia dall’indossare delle scarpe comode e consone, evitando di esporre il piede all’eccessiva forza di un tacco alto.
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